Il centro di recupero per la fauna selvatica di Ficuzza, frazione di Corleone sita all’interno dell’area boschiva omonima, rischia di chiudere per mancanza di fondi.
La funzione che ha rivestito negli anni questa struttura è di importanza vitale per la salvaguardia della fauna ornitologica – ma non solo – che popola le nostre riserve.
Il centro infatti accoglie numerose specie di rapaci, tra le quali un gufo reale, falchi, poiane, aquile e civette, oltre che rettili, volpi, etc. provenienti da tutta la Sicilia (ma anche da aree più remote dalle quali gli uccelli migrano) rimasti vittime di incidenti o sequestrati a proprietari che, illegittimamente, li costringevano alla vita in cattività.
Il Centro, di proprietà dell’Azienda Foreste Demaniali, è inoltre attrezzato con un ambulatorio per la visita, una sala chirurgica e una nursery, dove vengono accolti e allevati i numerosi pulcini abbandonati che giungono a centinaia soprattutto in primavera. Sono state poi realizzate una serie di voliere di vari tipi, in relazione al loro utilizzo: per la riabilitazione, la quarantena, per l’ambientamento prima del rilascio, per la ricerca e per la didattica. Gli animali, che giungono da tutta la Sicilia, vengono immediatamente visitati da esperti veterinari che, sulla base delle patologie riscontrate, stabiliscono il tipo di cure da effettuare.
I volatili che sono in condizione di essere reinseriti nell’ambiente, vengono riabilitati gradualmente e, a tempo debito, introdotti in voliere più ampie per farli riabituare alla vita selvatica. Quelli che invece non potranno più tornare a volare, hanno comunque la possibilità di condurre una vita dignitosa grazie alle cure dei volontari del centro Lipu.
Lo sconforto è grande, quanto la rabbia dei volontari che gestiscono il centro. Le forti piogge invernali hanno fatto volar via il tetto, costringendoli a lavorare sotto la pioggia.
E’ sempre più difficile andare avanti: da fine 2012, infatti, la Regione non eroga più fondi, che prima corrispondevano ad una cifra annuale intorno ai 25-30 mila euro, che venivano impiegati anche per organizzare attività con le scuole. Per una gestione ottimale del centro servirebbero almeno 35 mila euro l’anno. Si era discusso di una proposta di legge per il finanziamento dei centri regionali attraverso le tasse venatorie, ma questa strada è stata abbandonata.
Ad oggi il centro gravita esclusivamente attorno al volontariato. Finora si è andati avanti grazie alla collaborazione del Corpo Forestale, che ha dato una grossa mano col cibo e le cure mediche, ma presto potrebbe non bastare più. I volontari del centro ci hanno chiesto aiuto, pregandoci di divulgare la notizia per sensibilizzare la gente sull’importanza che questa struttura riveste nell’ambito della protezione dell’ecosistema locale.
Stanno smantellando pezzo dopo pezzo quel poco di buono che gente un po’ più lungimirante e capace di loro aveva fatto. Non voglio assolutamente innescare una polemica politica, ma è chiaro che in concomitanza delle spiacevoli vicende legate agli animali di Villa Giulia, questo e il precedente governo regionale non hanno proprio mostrato di avere a cuore alcun tema di carattere ambientale.
35000 euro annui sono bazzecole rispetto a quello che viene sperperato in cene e viaggi inutili. Sono vergognosi.
vergognosi non c’è altro da dire. questa notizia fa il paio con le concessione all’ikea per distruggere quel po’ che rimane della conca d’oro. cosazze inutili
@Luca S. concedimi un appunto essenziale: la villa d’Orleans è uno zoo, questo invece è un centro per il recupero della fauna selvatica. Il parco d’Orleans ha una valenza turistica, ma costringe gli animali in cattività…invece la funzione di questo centro ha come obiettivo la salvaguardia del nostro ambiente.
E’ incredibile che in mezzo a enormi sprechi e ruberie non si trovino due spiccioli per mantenere in vita quel poco di buono che ancora sopravvive. Anche in Puglia l’analogo centro regionale è nella stessa situazione! Per non parlare dei canili che ogni comune dovrebbe avere per legge (ovviamente a norma e ben gestiti)… ma per queste cose che costano poco i soldi non si trovano mai.
Se gli animali avessero diritto di voto sicuramente i soldi si troverebbero…
Per recuperare quei 35 mila euro basta andare in un qualsiasi dipartimento regionale e spegnere luci e caloriferi nelle stanze inutilizzate.
Non si può renderla un’associazione noprofit ? Siamo sempre lì: niente soldi, niente attività.
Politici, VERGOGNA!
Il centro Lipu era una delle poche cose buone rimaste, ci sono stato tante volte ed ho sempre apprezzato il magnifico lavoro che i ragazzi svolgono. Era anche una meta importante per le gite scolastiche in quanto altamente istruttivo, per cui spero ,anche se ci credo poco, che si possa trovare una soluzione per salvaguardarlo. Basterebbe così poco, per esempio vendere un’auto blu…
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@fabdel: Capisco che odi Ikea, ma non c’è bisogno di lamentarsi ovunque.
Meglio 60’000 mq di arance e limoni oppure una struttura che darà rilancio economico, progresso, centinaia di posti di lavoro ed una concreta possibilità che nasca una fabbrica IKEA?
Ad ognuno la propria interpretazione.
Sono stata al centro LIPU quache mese fa con il WWF, l’ho visitato e ho visto cosa fanno, quanti animali ospitano e l’impegno che mettono chi là svolge la propria attività, i quell’occqasione abbiamo assistito alla liberazione di una poiana: emozionante!
Chiedo: cosa possiamo fare?
Mi viene in mente di segnare nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale della LIPU (oltre ad iscriversi alla LIPU stessa) in modo da donare il 5 per mille che, ricordo, è altro dall’8 per mille (che va allo Stato o alle associazioni religiose)! Ecco il codice, direttamente dal sito ufficiale:
codice fiscale 80032350482
@ peppe2994
In verità fabdel non dice che non si dovrebbe affatto costruire l’IKEA, ma che, invece di cementificare altro territorio (cosa di cui non abbiamo affatto bisogno), si sarebbe potuto pensare ai capannoni abbandonati, come letto in altri interventi, anche nel box a fianco delle “brevi segnalazioni”! Inoltre, ritieni che arance e limoni non diano comunque da lavorare?
Si può vivere senza cellulare, ma senza cibo… mi sembra di no!
è una struttura gestita con il cuore e tanta buona volontà. L’ho visitata con la mia famiglia e i bambini sono rimasti molto affascinati…abbiamo preso i contatti per darli alla nostra scuola…
Ma, viste le cifre in ballo la regione o anche il comune di corleone potrebbero farsene tranquillamente carico in cambio delle visite delle scuole che adesso vengono organizzate grazie ai volontari. Ne avrebbero un ritorno di immagine non da poco e un aumento di presenze nel borgo
non basta?
Quando un pulcino di gabbiano si è scaraventato contro la mia veranda, l’ ho portato proprio da loro. Non pensavo che ci fosse qualcuno che si occupasse di queste emergenze ed invece è stata una bella sorpresa. Ovviamente era una cosa troppo lungimirante per poter resistere in Sicilia.
[…] 18 anni di attività il Centro Regionale Recupero Fauna Selvatica di Ficuzza rischia di chiudere. I recenti tagli ai fondi regionali, infatti, stanno mettendo in ginocchio […]